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mercoledì 25 maggio 2016

Recensione: "Tutto quello che siamo" di Federica Bosco

INTRODUZIONE
Scrittrice: Federica Bosco
Titolo: Tutto quello che siamo
Genere: New Adut
Numero Pagine: 338
Costo: 18,00€ 
Casa Editrice: Mondadori
Prima Edizione: 27 Ottobre 2015.
Narrazione: Prima persona, pov di Marina
Giudizio Personale: 3 dolcetti su 5


TRAMA
Chiunque vi dica che avere diciannove anni sia una cosa fantastica è un imbecille. E lo dice perché non si ricorda com'era avere quell'età. Non si ricorda come ci si sente a essere costantemente arrabbiati, confusi e diversi. Sbagliati, sfigati, soli e sempre con qualcosa in meno rispetto agli altri. No, non se lo ricorda perché dopo va anche peggio. Dopo ci sono gli impegni, le responsabilità, il lavoro, la casa, la famiglia, persone di cui occuparsi...Il tanto desiderato pacchetto completo del "diventare adulti". Peccato che io una parte del pacchetto l'avessi già ricevuta prima del tempo. E senza nemmeno chiederla. Alcuni di noi giungono a questo mondo a bordo di carrozze dorate trainate da cavalli bianchi, atterrando delicatamente su una morbida coperta di cashmere, e il loro cammino sarà per sempre disseminato di profumati petali di rosa, altri invece ci arrivano trascinati da una mareggiata, sbattuti dalle onde contro gli scogli, e raggiungono la riva boccheggiando, coi capelli pieni di alghe e sabbia. Devo specificare di quale gruppo facessi parte?


Marina ha diciannove anni e una vita molto complicata. Sua madre è morta, e suo padre, un uomo prepotente e autoritario, si è risposato con una donna odiosa che la tratta come Cenerentola. L'unica ragione che la trattiene dal fuggire da casa è il fratellino Filippo, che Marina cerca di proteggere da quella famiglia dissestata a colpi di affetto e ironia. Il suo grande sogno è quello di entrare all'Accademia delle Belle Arti, essendo dotata di un incredibile talento per il disegno, ma non potendo permetterselo, l'unico modo di stare il più vicino possibile a quel mondo è lavorare al bar davanti all'Accademia, dove può osservare gli studenti che fanno la vita che vorrebbe lei e a peggiorare la situazione è innamorata cotta di Christo, uno studente brasiliano bello e scapestrato che viene a fare colazione da lei tutte le mattine senza degnarla di uno sguardo. La sua vita non potrebbe essere più frustrante se si escludono i momenti in cui si chiude in camera a disegnare senza sosta ascoltando i Temper Trap estraniandosi totalmente da quel mondo cupo e senza speranza. Finché un giorno arriva Nic.



La mia recensione...
Salve miei amatissimi booklovers, finalmente, dopo tanto tempo, riesco a pubblicare una stramaledettissima  recensione. E' da una vita che sto su questo romanzo della Bosco, un po' perché inizialmente non è che mi avesse colpito più di tanto e un po' perché dovevo  (e devo ancora) studiare per gli esami. Comunque, non vedevo l'ora di finirlo per vedere se andando avanti nella lettura migliorava e con mio grande piacere è stato (in parte) così. Tant'è vero che ieri l'ho divorato in meno di un'ora. Della Bosco ho letto solamente "Innamorata di un Angelo" (qui la recensione) e, conoscendo lo stile della scrittrice, avevo grandi aspettative su questo romanzo. Purtroppo ho trovato qui una Bosco un po' deludente, mi aspettavo qualcosa in più non tanto per lo stile, che rimane impeccabile, quanto per la storia in se, troppo adolescenziale. La prima parte del libro l'ho trovata molto lenta, poco coinvolgente, ci vuole un po' per entrare nel vivo della storia. Fortunatamente, andando avanti, in particolare con l'arrivo di Nic, comincia a prenderti e ad essere abbastanza scorrevole. Il libro è esposto dal punto di vista di Marina e affronta tematiche molto delicate come il difficile rapporto tra genitori e figli,. Ho trovato la protagonista molto superficiale e alcune volte sarei voluta entrare nel libro per prenderla a schiaffi. A rendere la lettura piacevole ci hanno pensato i migliori amici di Marina e il suo dolce fratellino Filippo. Dario in particolare l'ho amato, è stato un personaggio divertentissimo!. La storia d'amore è carina, anche se un pochino infantile. Mi dispiace non essere riuscita ad entrare bene in questo libro, anche perché questa scrittrice ha molto potenziale.


In conclusione gli affido 3 dolcetti su 5
Carino

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