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mercoledì 4 marzo 2020

Una nota nel cuore di Ilaria Mossa, recensione

Scrittrice: Ilaria Mossa

Titolo: Una nota nel cuore

Titolo originaleUna nota nel cuore

Genere: Young Adult

Serie: Rose e Robert#1

Traduzione: /

Numero Pagine: 282

Costo: 3,99 / 12,99 €

Casa Editrice: Self Publishing

Prima Edizione: 12 Dicembre 2018

Narrazione: Prima persona, pov alternati Rosemary/Robert

 Giudizio personale: 2 / 5
 
“Quando si ama col cuore, anche la mente può dimenticare?”

Per Rosemary l’amore è solo un’utopia, un sentimento destinato a finire. Dopo l’ultima delusione, ha deciso di stare alla larga dalle relazioni e di concentrarsi soltanto sulla musica. La musica non tradisce, è rassicurante. Quando incontra Robert, però, le convinzioni di Rose vacillano. Lui, cresciuto in fretta a causa della morte dei genitori, le insegnerà a vivere e a rischiare per la propria felicità.

Dicono che da un bacio si capiscano molto cose. Che se non provi nulla, significa che non siete fatti per stare insieme. Come il cappello parlante in Harry Potter: decide lui la tua sorte. Io, però, capii soltanto una cosa: dopo quella mattina, nulla sarebbe stato più lo stesso.

Buongiorno cari lettori e care lettrici del blog!

Oggi voglio parlarvi del romanzo self Una nota nel cuore, esordio dell'autrice barese Ilaria Mossa e primo della trilogia Rose e Robert. Il libro ci presenta una storia dai toni dolci, in cui amore e musica si intrecciano in una delicata melodia che accompagna tutta la lettura. Nonostante abbia apprezzato l'idea dell'autrice di questo accostamento, ho avuto difficoltà ad entrare in sintonia con la storia e con i personaggi. Ci sono parecchi aspetti che non mi hanno convinta e che, secondo me, hanno compromesso quella che avrebbe potuto essere una storia molto più appassionante.


Ahia. Per me non è mai semplice parlare di un romanzo che non ha saputo prendermi come magari avrei voluto. È difficile per moltissime ragioni, in primis vi è sempre il timore che il "crudo" giudizio possa in qualche modo offendere l'autore/rice in questione. Il nostro obiettivo - e qui sento di poter parlare per tutti i bookblogger - non è dare un qualche tipo di insegnamento o sferrare critiche a casaccio. Quando scriviamo recensioni aspiriamo a dare un giudizio obiettivo e sincero su ciò che abbiamo letto, e questo può essere positivo o negativo. Ovviamente, per quanto obiettivo possa essere, il giudizio sarà influenzato sempre da un minimo di soggettività che è propria del lettore. Comunque, spero che questi accorgimenti vengano presi da Ilaria come degli stimoli volti a migliorare, di farne tesoro per perfezionare e raffinare sempre di più la sua scrittura. Premesso questo, andiamo a vedere nel dettaglio la storia e i motivi per i quali non mi ha conquistata.

Una nota nel cuore ci parla della storia d'amore tra Rosemary e Robert, entrambi con la passione viscerale per la musica. Lei è una studentessa della Moz-Art, lui un ragazzo che è dovuto crescere in fretta a causa della prematura morte dei genitori. Entrambi segnati dalla vita, hanno trovato conforto nell'abbraccio salvifico della musica. Rosemary, delusa da una relazione finita male, ha deciso di chiudere il suo cuore all'amore, e il travagliato rapporto dei suoi genitori non fa altro che convincerla di più che l'amore sia in realtà un'illusione passeggera, che tutto prima o poi è destinato a finire. Solo quanto le sue dita si liberano in una dolce danza sui tasti bianchi del pianoforte si sente veramente libera e completa, riempita con il più puro degli amori. Eppure, una piccola parte di lei spera un giorno di incontrare la sua dolce metà, di incontrare quell'amore travolgente per cui vale la pena ricominciare a fidarsi. E quando i suoi occhi incontrano quelli azzurrissimi e confortanti di Robert, Rose sente di poter correre questo rischio e di affrontare così tutte le sue paure.

Come anticipavo, l'idea di narrare una storia d'amore avvalendosi della musica è molto carina. L'autrice riesce con facilità a far trapelare dalle pagine questo mix di note e amore, anche con riferimenti espliciti a brani recenti come la bellissima Thinking out loud di Ed Sheeran e l'emozionante A thousand years di Christina Perri. Ho apprezzato tantissimo la soundtrack, le scelte musicali di Ilaria le ho trovate perfette per questo romanzo e mi hanno fatta molto emozionare.

Tralasciando la musica che con la sua sinfonia accompagna la storia d'amore tra Rose e Robert, voglio soffermarmi adesso sugli aspetti critici del romanzo. La trama è adolescenziale dove, in linea con la fascia di età, viene data molta importanza alle emozioni, in particolare all'amore al quale viene riservato un posto speciale. Sappiamo che le ragazze di quell'età quando si innamorano non capiscono più niente, tutto passa in secondo piano, perché la loro testa è costantemente occupata dalla propria dolce metà. E se da una parte i primi amori hanno un valore assoluto, dall'altra sono quelli che fanno soffrire moltissimo. Rose, la protagonista del romanzo, è una di queste ragazze che guarda l'amore con occhi pieni di ingenuità. Personalmente, l'ho trovata molto capricciosa ed immatura nei suoi attegiamenti. Non sono riuscita a comprenderla, ma forse ciò è dovuto alla differenza di età che mi separa da lei. Invece, il personaggio di Robert è riuscito a coinvolgermi di più, l'ho trovato maturo e con una pazienza davvero ammirevole davanti alle mille insicurezze di Rose.

La narrazione è molto frettolosa, i capitoli si susseguono veloci tralasciando qualche approfondimento di troppo che sicuramente avrebbe giovato alla storia regalandole più pathos. La scintilla tra Rose e Robert scatta immediatamente, e questo riduce l'interesse che viene compromesso dalla logica del tutto e subito. Non c'è quell'attesa che alimenta il desiderio di vedere uniti i protagonisti, poiché questi rimangono folgorati dal famoso colpo di fulmine. Anche per questo ho avuto difficoltà ad appassionarmi alla storia. Avrei preferito un'innamoramento più lento e graduale, dando così il giusto tempo di familiarizzare con i protagonisti.

Lo stile di Ilaria è molto semplice e chiaro, le parole scorrono veloci senza intoppi. I dialoghi, purtroppo, mi sono sembrati artefatti e ripetitivi, poco credibili e a volte noiosi.

Infine, a rendere il tutto ancora più innaturale e forzato, c'è la scelta dell'autrice di fare ampio ricorso alla strategia del plot twist. Troppi, troppi colpi di scena, come se cercasse a tutti i costi di allungare il brodo. A conferma del fatto l'autrice decide di chiudere questo primo capitolo con un durissimo cliffhanger che inevitabilmente porta alla domanda: cos'altro può succedere?



 

Livello di sensualità: 2/5
Livello di umorismo: 2/5
Finale: Sì Cliffhanger




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